Le innovazioni tecnologiche, la scienza e gli insegnamenti del passato potrebbero garantire il buon vivere a tutti gli esseri viventi del pianeta.
Tutto questo ovviamente all’interno di una società che metta al centro la qualità della vita delle persone nel loro rapporto costante con la natura e con gli equilibri dell’ ecosistema.
Ma la società nella quale viviamo è priva di logica. Ha nelle sua fondamenta altre finalità, che mal si confanno con le necessità presenti. Il sistema capitalista, retto solo dalla logica della massimizzazione del profitto ha bisogno di una crescita costante, e per questo, ha la necessità, per rigenerarsi e sopravvivere, di cercare sempre nuove forme di sfruttamento sull’uomo e sulla natura, e di trasformare in merce ogni aspetto del nostro vivere.
L’insostenibilità sociale ed ecologica di questo sistema da una parte genera il continuo aumento delle diseguaglianze, dall’altra, necessitando di una crescita infinita, divora un pianeta dalle risorse non infinite.
Il contrasto allo stato di cose presenti deve diventare la priorità da parte di tutti coloro che vogliono costruire un futuro diverso. Per questo, ogni iniziativa, sia essa politica o sociale, che si ponga l’obiettivo del superamento del sistema attuale è urgente e necessaria. Il buon vivere parte anche dalle nostre azioni e dai nostri comportamenti quotidiani. Noi per primi dovremo smettere di essere congegni dell’ingranaggio e costruire spazi sostenibili, fuori dal mercato, e da ogni logica profitto e sfruttamento. Luoghi dove coltivare relazioni e convivialità. Dovremo modificare i nostri stili di vita, rendendoli meno “voraci” verso il sistema del quale siamo una parte e non il tutto.
Lo spazio dove proveremo a mettere in pratica queste idee e pratiche tanto semplici quanto rivoluzionarie è la Comunità Sostenibile Fòrimercato.
Comunità perché è intorno ad un consapevole cammino comune che deve essere costruito lo spazio di azioni, relazioni e partecipazione.
Sostenibile perché la nostra azione deve tendere verso un mondo ad impatto zero. Ed è proprio intorno al cibo, alla reazione città-campagna che possiamo avviare questo percorso verso l’autonomia e sostenibilità alimentare.
Fòrimercato perché questo spazio dovrà organizzarsi fuori da ogni logica di mercato. Uno spazio dove alla concorrenza si preferisce la cooperazione, dove ognuno dia quel che è in grado di dare e riceva quello di cui ha bisogno.